Sempre più donne si approcciano allo yoga per riconnettersi alla forza che viene dall’abbandono, all’elasticità che viene dalla ciclicità e alla potenza che viene per alleviare e proteggere.

Le classi yoga sono per lo più caratterizzate dalla presenza femminile che si approccia alla disciplina per esigenze e richieste differenti ma riconducibili da un lato ad elementi di fragilità contrapposti ad altri estremamente guerrieri. La donna spesso chiede una chiave di volta per affrontare, a volte il quotidiano, a volte un tema esistenziale; il concetto della ricerca, che trova nello yoga una grande strada maestra, può diventare quindi la chiave in grado di coniugare la sapienza del corpo con quella delle emozioni e della mente.

Lavorando contemporaneamente su diversi piani dell’esperienza, da quello fisico, emotivo, mentale a quello spirituale si possono approcciare e cercare di risolvere tematiche complesse e cause di molteplici sofferenze.

Secondo la psicologia moderna la donna è un essere sensibile, sensoriale che ha una visione globale del mondo reale. Recettiva come la terra e anima fertile in ogni campo, essa è un soggetto che basa la sua attività intellettiva soprattutto sull’intuizione un modo di conoscenza, una sorta di illuminazione. La donna possiede spesso una particolare capacità di cogliere dentro se stessa e dentro le proprie forme inconsce elementi creativi e innovativi di grande importanza sia sul piano individuale sia su quello collettivo. Altri elementi tipici dell’universo femminile sono la capacità di rapportarsi concretamente con il mondo e “l’imparare dell’esperienza”. Gli aspetti “notturni” tipici di questa sfera vanno colti e interpretati nella loro positività: essi producono germi vitali non per l’uomo soltanto ma anche e soprattutto per il femminile. Gli aspetti notturni o lunari della donna guidano alla comprensione della segretezza delle cose, dell’inconscio e degli aspetti meno appariscenti e più nascosti.

Alla luce di quanto sopra sarebbe molto importante per ogni donna prendere coscienza di questi elementi che sono innati, riportarli a galla per poi riconnettersi alla propria vera natura femminile.

Oggigiorno in un mondo che richiede di essere sempre vincenti e aggressivi la donna esterna energie maschili a lei non corrispondenti a scapito delle proprie caratteristiche femminili.

L’atteggiamento della donna nella nostra epoca vede esprimere comportamenti di natura maschile in forma innaturale e una manifestazione di tagliente aggressività molto diffusa a danno di una difficoltà a esprimere dolcezza e accoglienza; questo crea malessere e distruttività perché la vera coscienza non si riconosce più con la propria natura intima.

Quando oggi una donna si avvicina allo yoga, può realmente imparare la ricerca del benessere globale che doni elasticità e scioltezza, assicuri leggerezza e armonia, infonda coraggio e fiducia, e insegni l’arte di amarsi per amare.

Di tutti i principali chakra Svadhisthana accoglie molti elementi del femminile: è il centro energetico della sessualità e della gioia di vivere, è dolcezza legata al concetto di felicità corporale e sensuale, è rappresentato dall’elemento acqua, simbolo di mobilità e di flessibilità, che rimanda al concetto di “flusso della vita”. Così come l’acqua, la falce di luna, uno dei simboli del chakra, rappresenta l’elemento femminile e stabilisce il contatto con il subconscio. Svadhisthana raffigurato con un fiore di loto di sei petali risplende di arancio, il colore dell’impulso attivo che favorisce la creatività e la voglia di vivere.

Lavorando con le asana che stimolano questo centro energetico posto all’altezza della pelvi, si riequilibreranno le energie tipiche di un femminile che è “forza che viene dall’abbandono”, “elasticità che viene dalla ciclicità” e “potenza che viene per allevare e proteggere”.

L’arresa che diviene abbandono a sé non deve essere giudicato come atteggiamento negativo e di sconfitta bensì come elemento di forza che può creare condizioni di grande pace; pensiamo a come ci si sente nel momento in cui “deponiamo le armi” e “lasciamo che le cose siano”… Se lasciamo da parte il pensiero della frustrante perdita, ci abbandoniamo al volere della natura divina e quindi lasciamo che lei agisca per noi, ritroviamo l’energia pacificata dell’amore, certamente più forte e costruttiva di quella della lotta.

Nell’ottica di riportare armonia in un’anima femmina è fondamentale valutare anche l’aspetto dietetico. Le parole del maestro Shankarananda sono piuttosto illuminanti: “La dieta è un aspetto della vita molto sottile, che la mente comune stenta a riconoscere. L’irrequietezza e la sfiducia che esistono oggi nel mondo, sono in parte provocate dal genere di alimentazione sbagliata a cui siamo abituati. I cibi di cui si nutre l’essere umano, così come i pensieri irrequieti, alimentano la mente e possono influenzare notevolmente le sue abitudini, la sua natura e il suo modo di pensare.”

Gli organi riproduttivi femminili sono una zona di accumulo di tossine pesanti; è dunque importante limitare questi accumuli. Il consumo di cibo animale apporta all’organismo una grande quantità di tossine che, a lungo termine, fanno insorgere una serie di problemi fisici che automaticamente si riflettono sul piano mentale ed emozionale.

Lo zucchero, la frutta tropicale e i latticini poi, tendono a causare debolezza o mancanza di energia nell’area riproduttiva.

E’ importante eliminare o ridurre drasticamente il consumo di carne, latticini e cibi grassi oltre allo zucchero, alla frutta tropicale e ai prodotti da forno.

Andrebbero utilizzati cibi che riscaldano e nutrono l’energia femminile di ogni età e cibi che sciolgano e rilassino in profondità come brodi, zuppe di verdure dolci e cotte a lungo. Cereali integrali, verdure scottate e piccole dosi di legumi (il tutto proveniente da agricoltura biologica o ancor meglio biodinamica) andrebbero consumati quotidianamente.

Per molte donne uno dei momenti più complessi da gestire è quello della menopausa: quella fase in cui le ovaie smettono di produrre ovuli, calano i livelli degli ormoni femminili estrogeno e progesterone, cessano i cicli mestruali e la carenza di calcio causa un grande problema: l’osteoporosi. Per prevenire la malattia non è necessario assumere latte e formaggi, sebbene siano entrambi ricchi di calcio, questo perché questi alimenti apportano troppe proteine animali che, acidificando il sangue, inducono l’osso a rilasciare sali di calcio per tamponare questa acidità. La principale causa alimentare di osteoporosi è dunque l’eccesso di proteine animali che altresì fungono da attivatori di aggressività e fatica.

La donna che “entra in menopausa” sperimenta spesso cambi repentini d’umore, sintomi come vampate di calore, secchezza vaginale e problemi di memoria; a quest’età, poi, ci si trova spesso ad affrontare notevoli stress, dovendo gestire situazioni lavorative, figli che crescono e genitori che invecchiano.

Poiché molti studi hanno dimostrato che lo stress ha un ruolo significativo nella gravità dei sintomi della menopausa, la sua riduzione anche attraverso la pratica yogica non può che rivelarsi utile per alleviare i diversi disagi.

La menopausa, come l’adolescenza o il passaggio all’età adulta, è un periodo di cambiamento e, come insegna lo yoga, il cambiamento è inevitabile. La vita della donna per sua natura è costellata di fasi, ognuna delle quali richiede una buona attitudine alla trasformazione. Far fronte ai mutamenti, soprattutto quelli non desiderati è una questione di intelligenza spirituale. Quando si affronta un cambiamento subentra spesso la rabbia, a volte il rifiuto e la resistenza. Lo yoga incoraggia ad affrontare tutte le sfide con accettazione, mentre la gratitudine può funzionare da antidoto ad atteggiamenti negativi e autodistruttivi.